Ancora notte di guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. Intanto gli Usa si muovono e schierano un sottomarino nucleare.
Prosegue il conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Ancora una notte di battaglia con l’esercito israeliano che sembra aver mosso il possibile assalto finale arrivando anche all’uccisione del responsabile delle operazioni speciali di sicurezza di Hamas. Nel frattempo il mondo non resta a guardare e oltre alle richieste di aiuti umanitari c’è chi, come gli Usa, mostrano i muscoli. Gli americani, infatti, hanno schierato un sottomarino nucleare nell’area che si estende dall’Africa nord-orientale fino all’Asia centrale.
Gaza, assalto di Israele: morto capo di Hamas
La guerra nella Striscia di Gaza prosegue e stando alle ultime informazioni raccolte, le forze di difesa israeliane avrebbero mosso il possibile assalto finale. Le truppe di terra, secondo l’Idf, avrebberp preso il controllo durante la notte di una roccaforte di Hamas. Non solo. Circa 450 siti appartenenti al gruppo sono stati colpiti, tra cui tunnel e complessi militari.
Secondo l’esercito di Israele, tale complesso conteneva posti di osservazione, campi di addestramento e tunnel sotterranei. Diversi agenti di Hamas sarebbero stati uccisi nel corso dell’operazione. In tal senso, tra i comandanti colpiti ci sarebbe anche Jamal Mussa, responsabile delle operazioni speciali di sicurezza di Hamas. Proprio mussa, nel 1993, guidò un attacco a fuoco contro soldati israeliani di pattuglia nella Striscia.
Gli Usa schierano sottomarino nucleare
Detto della situazione nella Striscia, anche il resto del mondo non rimane con le mani in mano. In modo particolare gli Stati Uniti. Infatti, gli Usa hanno deciso di mostrare i muscoli nel Mediterraneo come deterrenza contro l’allargamento del conflitto tra Hamas e Israele.
Da quanto si apprende, l’esercito statunitense ha schierato un sottomarino nucleare di classe Ohio nella sua area di responsabilità che si estende dall’Africa nord-orientale attraverso il Medio Oriente fino all’Asia centrale e meridionale.
Un altro segnale di forza da parte dell’America che, tramite la Marina, pochi giorni fa aveva annunciato che due gruppi d’attacco di portaerei avevano lanciato aerei e praticato la difesa missilistica durante un’esercitazione di tre giorni nel Mediterraneo.